Studio legale internazionale a Milano centro - avvocato

Avvocato a Milano per reati tributari e fiscali

Art. L'art. 39 del Decreto prevede modifiche sostanziali alle sanzioni penali per i reati fiscali con particolare attenzione al Decreto n. 74/2000 relativo alle dichiarazioni fraudolente. In sintesi, si stabilisce quanto segue:

false fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2 del Decreto n. 74/2000)
aumenta la pena detentiva applicabile da "1 anno e 6 mesi a 6 anni" a "da 4 a 8 anni"; e
introduce un ulteriore comma 2-bis, che prevede la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 6 anni se l'importo delle poste passive non veritiere è inferiore a 100.000 euro.
modifica della pena penale prevista per il reato di dichiarazione fraudolenta di altri artifici (art. 3 del decreto n. 74/2000)
aumento della pena penale da "1 anno e 6 mesi a 6 anni" a "da 3 a 8 anni".
reato di dichiarazione infedele (art. 4 del D.Lgs. 74/2000)
aumento della pena penale da "da 1 a 3 anni" a "da 2 a 5 anni".

Studio legale di diritto tributario internazionale

Le soglie richieste dalla legge per l'attivazione del reato sono ora ridotte come segue:

l'imposta non pagata è ora ridotta a 100.000 euro (in precedenza 150.000 euro) e
l'ammontare complessivo dei proventi positivi non pagati non dichiarati nella dichiarazione dei redditi, anche attraverso la rilevazione di proventi fittizi negativi, si riduce ora al 10% dell'ammontare complessivo dei proventi positivi dichiarati o, comunque, a 2 milioni di euro (in precedenza, 3 milioni di euro).

L'art. 39 modifica anche la pena prevista per il reato di omessa dichiarazione (imposte sul reddito, IVA e dichiarazioni alla fonte) di cui all'art. 5 del D.Lgs. n. 74/2000, aumentando la sanzione penale applicabile da "1 anno e 6 mesi a 4 anni" a "da 2 a 6 anni". In concreto, per quanto riguarda le ritenute alla fonte e l'IVA, viene ulteriormente modificato e il Decreto prevede ora che (i) la soglia delle ritenute non versate sia diminuita da "Euro 150.000" a "Euro 100.000" e (ii) la soglia dell'IVA non versata sia diminuita da "Euro 250.000" a "Euro 150.000".

Il Decreto modifica la pena penale applicabile per il reato di occultamento o distruzione di documenti contabili, la cui pena è aumentata da "1 anno e 6 mesi a 6 anni" a "da 3 a 7 anni".

Una notizia fortemente commentata è legata al sequestro previsto dall'art. 240bis c.p., introdotto dall'art. 240bis c.p. 12-ter del Decreto.

Infine, il Decreto introduce l'art. 25-quinquiesdecies del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231, ovvero i "Reati tributari", secondo il quale, in relazione al reato di dichiarazione fraudolenta mediante l'utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti di cui all'art. 2 del Decreto n. 74/2000, si applica all'ente la sanzione da un minimo di 129.000 euro fino ad un massimo di 774.500 euro.

Avvocato - Studio legale penale tributario a Milano centro

Le modifiche relative alle sanzioni per i reati fiscali aumenteranno le pene detentive per i reati e ridurranno le soglie di punibilità.

Nel caso in cui le dichiarazioni fraudolente siano effettuate con l'utilizzo di fatture o altri documenti per la segnalazione di operazioni e/o transazioni fittizie, la pena è compresa tra i quattro e gli otto anni di reclusione, salvo il caso di "elementi passivi" fittizi o di errata segnalazione di importi inferiori a 100.000 euro, per i quali continuano ad applicarsi le pene della reclusione in corso (da 18 mesi a sei anni). La pena detentiva per le dichiarazioni fraudolente effettuate con altri mezzi e per l'occultamento o la distruzione di registrazioni contabili è aumentata rispettivamente da tre a otto anni e da tre a sette anni (da 18 mesi a sei anni).

pene e sanzioni per reati tributari

Le potenziali sanzioni saranno aumentate per le dichiarazioni false nelle dichiarazioni fiscali (da due a cinque anni, da uno a tre anni) e per la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi (da due a sei anni, da 18 mesi a quattro anni).

Per quanto riguarda la sanzione applicabile alle dichiarazioni false, la soglia dell'imposta evasa necessaria a far scattare la sanzione è ridotta a 100.000 euro (da 150.000 euro) e la soglia del gettito non tassato è ridotta a 2 milioni di euro (da 3 milioni di euro); viene abolita la disposizione vigente in base alla quale non saranno comminate sanzioni per importi erroneamente dichiarati che differiscono in misura inferiore al 10% dagli importi corretti.

Per le violazioni che comportano il mancato pagamento di ritenute alla fonte e dell'IVA, le soglie delle imposte non pagate necessarie a far scattare le sanzioni penali saranno ridotte rispettivamente a 100.000 euro (da 150.000 euro) e 150.000 euro (da 250.000 euro).

Tutela legale penale dei Diritti degli imputati nel procedimento penale

Diritti degli imputati nel procedimento penale italiano: chi ha diritto alla difesa?

I diritti della difesa dell'imputato in Italia sono inviolabili. Sono garantiti dalla Costituzione italiana.

Tutti hanno diritto alla difesa, ma, per poter esercitare questo diritto, è di fondamentale importanza conoscere i diritti e i doveri dell'imputato come previsto dalla legge.

Il quadro normativo e procedurale del sistema italiano è piuttosto complicato, per questo è necessario comprendere chiaramente quali sono le fasi procedurali, quali diritti sono garantiti dalla legge e secondo quali regole possono essere esercitati.

Infatti, va precisato innanzitutto che in Italia il procedimento penale può essere avviato dalle forze dell'ordine o dalla Procura della Repubblica, ogni qualvolta venga a conoscenza di un potenziale reato.

Al termine delle indagini il Pubblico Ministero può decidere se chiudere il caso o portarlo in tribunale, chiedendo il rinvio a giudizio della persona a cui il reato è attribuito.

In caso di reati gravi, l'atto d'accusa viene trasmesso al Giudice dell'Udienza Preliminare. Dopo l'udienza preliminare il Giudice può decidere se portare il caso in tribunale o porre fine all'azione legale, chiudendo il caso.

In caso di reati meno gravi, o nel caso di casi che rientrano nella giurisdizione dei Giudici di Pace, il Pubblico Ministero convoca direttamente l'imputato davanti al Tribunale, saltando l'udienza preliminare.

In Italia ci sono tre gradi di giustizia penale:

- Il primo grado, in cui vengono raccolte le prove e viene pronunciata la prima sentenza (che può essere una sentenza di assoluzione o una sentenza di condanna);

- Appello dinanzi alla Corte d'Appello, presentato dal Pubblico Ministero (in caso di sentenza di assoluzione) o dall'imputato (in caso di condanna). La Corte d'appello può decidere di annullare o modificare la prima sentenza;

- Corte di Cassazione. Si tratta del massimo grado di giudizio, dove la Corte di Cassazione deve decidere sui ricorsi promossi contro le sentenze della Corte d'Appello. Vale la pena di notare che la Corte di Cassazione non può decidere nel merito, mentre può solo decidere sulla legittimità del caso. La Corte di Cassazione può confermare la sentenza di secondo grado, rinviando il caso alla Corte d'Appello.

Avvocato penalista a Milano centro

Dopo che un caso è stato giudicato attraverso tutti e tre i gradi di giustizia penale, la sentenza diventa definitiva. In caso di condanna, la sentenza diventa esecutiva e quindi deve essere notificata.

 Studio legale specializzato in gioco d azzardo online a Milano

Regolamentazione/licenze
7. Qual è il regime di licenza (se esiste) per il gioco d'azzardo online?

L'Italia è stato il primo Stato membro dell'UE a legalizzare, autorizzare e regolamentare il gioco d'azzardo online in modo completo nel 2006. Da allora, si sono svolte due tornate di licenze, nel 2006 e nel 2011. Le leggi e i regolamenti in materia sono stati ripetutamente impugnati dinanzi alla Corte di giustizia europea con l'accusa di limitare e ostacolare l'offerta di servizi transfrontalieri da parte di operatori di gioco d'azzardo con sede e licenza in altre giurisdizioni dell'UE. Tuttavia, in ultima analisi, tutte le prove giudiziarie hanno confermato la piena validità e l'applicabilità del regime italiano delle licenze sul gioco d'azzardo online.

Licenze disponibili
Il 10 gennaio 2018, ADM ha indetto una gara d'appalto per l'assegnazione di un massimo di 120 nuove licenze per il gioco d'azzardo a distanza. Il termine per il deposito della domanda di licenza scadrà il 19 marzo 2018. Le licenze per il gioco d'azzardo a distanza coprono tutti i prodotti elencati nella domanda 4, macchine da gioco (slot machine e video-lotterie).
Ammissibilità

Qualsiasi operatore di gioco autorizzato in qualsiasi parte del SEE con un fatturato minimo di 1,5 milioni di euro negli ultimi due anni, e che soddisfi i requisiti standard "fit and proper", è in linea di principio idoneo a richiedere una licenza ADM.
Le società non di gioco, le start-up possono potenzialmente qualificarsi anche per le società di gioco offshore, anche se i requisiti di ammissibilità sono più severi e a sostegno della domanda deve essere depositata una cauzione di 1,5 milioni di euro. La domanda deve inoltre essere supportata da una certificazione tecnica, che deve essere rilasciata da un ente qualificato (un laboratorio di prova o un altro ispettore specializzato) che certifichi che il richiedente possiede la tecnologia, il know-how, l'infrastruttura e le risorse necessarie per soddisfare gli standard tecnici ADM

Avvocato per Stalking a Milano

Dopo l'emanazione della legge n. 38/2009, è stato introdotto nell'ordinamento italiano il reato di persecuzione, meglio conosciuto come "stalking". Si tratta di condotte persecutorie, ripetute nel tempo, tali da provocare un duraturo e grave stato di ansia o di paura, o da generare un fondato timore per la propria incolumità o per un parente stretto o una persona legata alla stessa da un rapporto affettivo, o da costringere la stessa ad alterare la propria routine.

La giurisprudenza ha affermato quanto segue:

"In termini di atti persecutori, il persistente stato di ansia della vittima trascura uno stato patologico, ed è sufficiente che gli atti persecutori abbiano un effetto destabilizzante sull'equilibrio psicologico della vittima, tale da incidere sulla sua capacità di autodeterminazione. (In questo caso, l'ex marito dal giorno della separazione si recava quotidianamente a casa della famiglia con il pretesto di vedere i figli, aggredendo fisicamente l'ex moglie con parole minacciose e ingiuriose, che dichiarava di non sentirsi libera di chiedere all'ex marito di lasciarla in pace e talvolta finiva per cedere alle sue richieste di restare in casa per paura di scatenare ulteriori violenze)" - Tribunale di S. Maria Capua V, sentenza n. 2130/2018.

Cyberstalking - avvocato penalista
Atti persecutori su Facebook

Il cyberstalking si verifica quando lo stalking viene commesso attraverso i moderni mezzi di comunicazione elettronici. In Italia, il reato di stalking (art. 612 c.p.) è stato introdotto dalla legge n. 38/2009, ignorando formalmente il cyberstalking. La progressiva e improvvisa diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione virtuali ha recentemente portato la giurisprudenza della Corte di Cassazione a riconoscere e definire le caratteristiche del cyberstalking come un reato a sé stante.
Che cos'è il cyberstalking?

Nell'ordinamento giuridico italiano non esiste una vera e propria definizione di cyberstalking. La definizione convenzionale, tuttavia, intende il cyberstalking come la realizzazione di atti persecutori attraverso l'uso dei moderni mezzi di comunicazione, come la messaggistica istantanea, l'emailing e l'attività sui social network.

L'invio ripetuto di messaggi con tali mezzi (SMS, e-mail, post sui social network) e la diffusione del loro contenuto può rappresentare un comportamento persecutorio, fortemente dannoso per la vittima a causa delle proprietà diffusive di tali mezzi.
Caratteristiche:

Per essere riconosciuto, il cyberstalking deve inizialmente integrare la peculiare condotta del reato di picchettamento. Pertanto, è necessaria l'esistenza, in alternativa, di:

un evento di danno, consistente in un'alterazione dello stile di vita di una persona, o uno stato di ansia o di paura grave e duraturo; oppure
un evento di pericolo, consistente in una fondata paura della propria incolumità, di un parente stretto o di una persona legata a lui da un rapporto affettivo.

Insieme all'evento di danno o di pericolo, i comportamenti devono essere ripetuti. A questo proposito, la Corte di Cassazione (sentenza n. 17082/2015) ha chiarito che non è necessario individuare i comportamenti in modo preciso e puntuale nel tempo e nello spazio, ma solo con una sufficiente determinazione degli stessi.

Studio legale avvocato penalista Milano

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Se il sistema legale è stato definito come un insieme di regole che regolano

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Sulle garanzie penali e l applicazione della legge penale

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Delle cause esenti da responsabilità penale

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Condanne ferme di giudici o tribunali imposte in altri Stati dell Unione

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Colui che funge da amministratore di fatto o legale di una persona giuridica, o in

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L imposizione della pena di privazione del diritto al possesso e al portamento delle armi

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Di reati contro la sicurezza stradale

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La fabbricazione, la commercializzazione o il possesso di una qualsiasi di queste armi, indipendentemente dal loro modello o classe, è considerato come un deposito di armi da guerra, anche quando si trovano in parti disassemblate. Le armi chimiche, biologiche, nucleari o radiologiche o le mine antiuomo o le munizioni a grappolo sono considerate come la fabbricazione, la commercializzazione o il possesso di esse.

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Uso improprio o in modo perfido del parlamento o consegna della bandiera, tentativo contro l inviolabilità o trattenimento improprio del parlamentare o di una delle persone che lo accompagnano, del personale del Potere di protezione o del loro sostituto, o membro della Commissione internazionale d inchiesta .